E’ successa una Sentenza Storica a Palermo: diritti per la ex compagna della madre biologica sui figli
Da pochissimi giorni è stata resa nota dall’associazione di cui anche noi facciamo parte, le Famiglie Arcobaleno, la sentenza Palermo, una notizia veramente importante e rincuorante per la salvaguardia del futuro dei nostri figli!
In cosa consiste la sentenza, che è terreno per creare un precedente ad eventuali future situazioni simili?
Essa va a tutelare le separazioni all’interno delle famiglie omogenitoriali, nello specifico è accaduto che una coppia di madri si sia separata, (cosa da mettere in conto in ogni più nobile progetto familiare …) il problema ovvio è che in questi casi chi soffre della separazione dei due genitori sono i figli, ma ancor più grave il fatto che nel nostro Belpaese i nostri figli è come se non avessero nemmeno 2 genitori, bensì solo uno: quello biologico.
Invece il Tribunale di Palermo, dopo aver accertato, anche attraverso l’aiuto di psicologi il legame familiare dei figli anche con l’altra madre, quella non biologica (dalla stampa definita l’ex convivente) ha stabilito che:
l’ex compagna della madre potrà incontrare e tenere con sé i figli, secondo un calendario di incontri stabilito. E’ la prima volta che viene riconosciuto, in una coppia omosessuale, il diritto della ex compagna della madre biologica di incontrare e tenere con sé i figli.
Il diritto dei minori di mantenere con lei un rapporto stabile e significativo è stato riconosciuto e garantito con un decreto del 13 aprile 2015.
Possiamo urlarlo?….Finalmente salvaguardati i diritti affettivi a prescindere dal genere sessuale!!!
Questa sentenza mostra come l’istituto della step-child adoption sia adeguato a colmare questa lacuna del nostro ordinamento.
Dalle parole di Giuseppina La Delfa, presidente dell’associazione nazionale dei genitori omosessuali e transessuali (appunto Famiglie arcobaleno)
“- Questa sentenza indica in modo chiaro che la separazione di una coppia omosessuale che insieme ha deciso di avere dei figli e che insieme li ha cresciuti, non può determinare la fine dei rapporti, di fatto ancora senza tutele nel nostro Paese, fra il genitore ancora senza diritti ed i suoi figli”. “Può capitare purtroppo che uno dei due genitori approfitti del vantaggio derivante dall’assurda discriminazione giuridica verso le coppie same sex, per estromettere l’altro dalla vita dei bambini. Pensiamo che la relazione genitori-figli vada sempre salvaguardata e non crediamo che la biologia possa predominare su un progetto maturato, scelto ed attuato insieme”. “La separazione di una coppia di fatto non può insomma comportare la distruzione dei rapporti affettivi maturati e cresciuti in quel contesto.”
Anche altri 2 personaggi pubblici commentano l’accaduto, si tratta di Ileana Piazzoni ed Alessandro Zan di Sel che affermano:
“Si tratta di una decisione importantissima per la vita di tante coppie gay e lesbiche e per il benessere di tanti minori cresciuti da quelle stesse coppie, ai quali viene finalmente riconosciuto il fondamentale diritto di mantenere un rapporto stabile e significativo anche con il genitore non biologico”. “Una famiglia, sia essa formata da due genitori dello stesso sesso o di sesso diverso deve poter godere appieno del diritto di crescere i propri figli e vederne la felicità, anche laddove la coppia si rompe. E’ un principio di civiltà basilare, che va accolto con soddisfazione e mette in luce ancora una volta il bisogno di una legge sulle unioni civili in grado di normalizzare il Paese riconoscendo pari diritti e dignità a tutte le famiglie.
Questa sentenza mostra, infine, come l’istituto della step-child adoption, attualmente previsto nel testo del disegno di legge sulle unioni civili in esame al Senato, sia adeguato a colmare questa lacuna del nostro ordinamento; lacuna che continua, fisiologicamente, a essere riparata caso per caso con l’intervento dell’autorità giudiziaria. Dobbiamo uscire dalla condizione in cui la magistratura deve continuamente sopperire alle mancanze dello Stato, per arrivare al pieno riconoscimento delle unioni civili, compresi i diritti genitoriali, in un percorso di avanzamento culturale che la politica non può e non deve, per l’ennesima volta, perdere di vista”
Insomma, possiamo segnarci nel calendario anche questa data assieme a quella della sentenza storica di Torino di cui parlammo qualche mese fa! Evviva!
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