Famiglie Arcobaleno: quali diritti stanno togliendo ai figli delle coppie omogenitoriali
Se hai seguito le recenti notizie sui diritti delle famiglie arcobaleno, probabilmente avrai sentito diverse opinioni sull’argomento. Tuttavia, molte informazioni sono state celate o intenzionalmente offuscate per mascherare la realtà dei fatti.
In questo articolo scoprirai cosa sta realmente accadendo e cosa cercano di farci credere.
Come ben sai, il governo italiano ha deciso di fare battaglia ideologica e polemica politica sulla pelle di migliaia di bambine e bambini italiani.
Una cosa riprovevole, scorretta ed inaccettabile.
Nello specifico il governo ha preso di mira i diritti dei bambini con due mamme e due papà.
E lo ha fatto mettendo sotto pressione i prefetti affinché blocchino la strada ai comuni che riconoscono o trascrivono i certificati di nascita che riportano entrambi i genitori dei bambini e delle bambine delle famiglie arcobaleno.
L’avvocatura di Stato, parallelamente, impugna le sentenze favorevoli a queste famiglie. In questo modo, il governo impedisce ai comuni di riconoscere i certificati di nascita dei bambini, discriminando e complicando l’intera esistenza dei figli delle coppie omosessuali.
Cosa significa concretamente per i figli delle coppie omogenitoriali il mancato riconoscimento di un genitore?
Forse non tutti sanno che, nonostante l’ introduzione delle unioni civili, nel nostro paese non esiste una legge sul riconoscimento dei figli di coppie dello stesso sesso. Non riconoscere legalmente un genitore come tale, implica una limitazione nella protezione anche per l’intera parentela della famiglia, incluse nonne e nonni.
- Se uno dei due genitori non è riconosciuto legalmente, avrà bisogno di autorizzazioni, documenti e certificati ogni volta che l’altro genitore non è presente.
- È una situazione molto difficile, anche a livello psicologico: ai bambini e alle bambine figli di coppie omosessuali viene continuamente ricordato che la loro famiglia non è riconosciuta, come se non esistessero (o peggio ancora, come se fossero sbagliati).
- In situazioni di emergenza, come ad esempio decisioni vitali, le autorizzazioni non sono sufficienti e c’è il pericolo che i genitori non possano agire. Anche l’eredità non è assicurata, e sappiamo che in Italia non è sufficiente fare un testamento a causa della quota legittima.
Nonostante il governo sostenga che l’adozione del figlio del partner (la famosa stepchild adoption) sia l’unico percorso per il riconoscimento di questi bambini, non è affatto così.
La stepchild presenta numerosi problemi, tra cui costi elevati, lunghe procedure e la possibilità di rifiuto da parte di giudici omofobi.
Nonostante le minacce dei prefetti, alcuni sindaci coraggiosi si sono opposti all’intimidazione del governo. Hanno difeso i diritti dei bambini nati da coppie omogenitoriali continuando a trascrivere i loro certificati di nascita con entrambi i genitori.
E sai qual’è la cosa più assurda?
Che la maggior parte delle persone con cui parlo non sanno nemmeno che in Italia le coppie di donne e di uomini non hanno alcun diritto legge che tuteli i figli e che i single non possono nemmeno adottare!
Le informazioni che stai per scoprire sono fondamentali così come è importante diffonderle per far conoscere la realtà delle cose.
Scandaloso: il governo nega il riconoscimento ai figli delle famiglie arcobaleno e devia il dibattito sulla GPA, occultando la mancanza di tutele per migliaia di bambini e bambine.
In questi giorni i media continuano a parlare di GPA per confondere ulteriormente le persone.
In questo modo spostano volutamente l’ attenzione dal vero problema che il governo, con la sua profonda omofobia, ha creato a migliaia di bambini.
La vera questione è di riconoscere bambini (nati da tecniche di fecondazione assistita, tra cui PMA e GPA) che sono già nati, che fanno già parte della nostra società e che hanno necessità di ricevere tutela da entrambi i loro genitori fin da subito.
Questo che viene loro totalmente negato.
Bambini che non possono avere la protezione e alla tutela da parte di uno dei due genitori, il quale viene privato del potere di firma.
La gestazione per altri, spesso associata alle coppie omosessuali, in realtà è un percorso intrapreso principalmente da coppie eterosessuali. Quindi perchè associarla ai mondo lgbtq?
Cominciamo col dire che la GPA è già vietata in Italia.
In secondo luogo non viene praticata solo da coppie omosessuali, anzi le coppie di padri sono la minoranza, chi lo pratica sono al 90% coppie eterosessuali.
Le coppie omosessuali italiane infatti, non hanno nemmeno accesso alla legge 40 in quanto a loro non è concesso di accedere a tecniche di Fecondazione Assistita.
Nè alle donne nè agli uomini.
Le persone omosessuali inoltre non possono adottare nè come coppia nè come single perché l’impianto giuridico italiano non lo prevede.
Quindi pur pagando le tasse come tutti, sono obbligate ad andare all’ estero per coronare un istinto genitoriale legittimo, che ogni cittadino può avere… o non avere.
La legge italiana escludendo le coppie omosessuali all’accesso alla procreazione medicalmente assistita, le costringe a cercare soluzioni all’estero.
La realtà è che le coppie di uomini italiani possono accedere alla GPA solo in 2 Paesi: Stati Uniti e Canada.
Gli altri paesi nel mondo prevedono una gestazione per altri solo per i residenti o lo permettono solo alle coppie eterosessuali. Di conseguenza sono proprio le coppie eterosessuali accedono a GPA in paesi in cui potrebbe non esserci una regolamentazione pienamente tutelante della gestante.
Per il governo sembra quindi che quando si tratta di coppie eterosessuali, improvvisamente la maternità surrogata non è più un problema?
Prima di farti sapere la verità sul riconoscimento figli di due papà, era importante sfatare una volta per tutte le falsità sulla GPA e il reale problema che riguarda i loro bambini, queste erano le affermazioni fuorvianti usate dal governo pur di non dare piena tutela a tanti bambini e bambine fin dalla nascita.
Sette motivi per cui la Stepchild Adoption non è affatto la soluzione ideale per tutelare i bambini in Italia con due mamme o due papà.
1- L’adozione richiede il consenso del genitore biologico, quindi in caso di separazione conflittuale, se questi impazzisce, il primo può negare all’altro di vedere il figlio senza subire conseguenze dalla legge, ledendo il minore che perde totalmente uno dei due genitori.
2- la stepchild adoption non tutela sufficientemente questi bambini e, oltre ai tempi e le lunghe procedure, ha un problema di fondo: richiede obbligatoriamente il consenso di chi esercita la responsabilità genitoriale, ovvero il genitore biologico. Quindi, per esempio, In caso di morte o malattia grave del genitore biologico, se questi non ha preventivamente rilasciato una sua dichiarazione apposita davanti a un giudice, il minore perde anche l’unico genitore sopravvissuto e verrebbe persino strappato da esso per essere reso adottabile da estranei.
3- una famiglia non può confidare in una regola legislativa che possa tutelare il proprio figlio, ma deve confidare solo nella comprensione delle persone che incontra, esponendo il diritto alla tutela del proprio bambino al parere personale di chi incontra , che ha il potere di impedirlo per pura discriminazione personale. Il giudice potrebbe essere contrario, omofobo, fino alla sentenza definitiva le famiglie omogenitoriali devono vivere di terrore e paura.
4- gli altri genitori non devono vivere un terzo grado, nessun genitore deve raccontare aspetti molti intimi e personali della propria vita, essere scrutato, valutato, giudicato per essere riconosciuta dalla legge. E nessun figlio deve passare attraverso psicologi e assistenti sociali perché la propria mamma o il proprio papà vengano riconosciuti anche burocraticamente.
5- L’adozione speciale richiede soldi arrivando anche a cifre di migliaia di euro, tutto per richiedere di poter esistere anche per lo stato.
6- L’adozione richiede un tempo medio molto lungo e stressante che va da un anno e qualche mese, anche a 2 o 3 anni.
7– Il processo di adozione può essere diverso a seconda del tribunale. Alcune volte considerandola, correttamente, come un’adozione intrafamiliare e quindi richiede un esame più semplice, altre volte per niente. Ad esempio oltre ai documenti potrebbero richiedere anche analisi e certificati medici (discriminatorio e fuori luogo). Non sempre gli assistenti sociali sono preparati per affrontare questioni fuori dalle loro competenze (una madre ha dovuto fornire i documenti sanitari per ottenere documenti comunali). Altre volte confondono la scelta di un donatore aperto come la necessità di mantenere i contatti con la famiglia d’origine, il che è completamente diverso, confondendo una donazione di materiale genetico con il trauma di un abbandono.
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Le gravissime affermazioni della Ministra per la Famiglia Eugenia Roccella contro le famiglie arcobaleno e gestazione per altri.
Ora che sai esattamente quanto è assurdo obbligare una coppia di genitori ad adottare il proprio figlio, con questo processo legale ingiusto e umiliante, facciamo luce su una cosa altrettanto grave.
Le recenti dichiarazioni della Ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella, contro l’ omogenitorialità e la gestazione per altri.
La ministra in questi giorni ha fatto numerose affermazioni al limite del senso civico umano.
Queste assurdità sono state difatti smontate punto per punto, dimostrando come il governo italiano stia agendo in modo discriminatorio e basato su falsità.
- Eugenia Roccella ha dichiarato che il governo ha scelto di attivare i prefetti solo per impedire il ricorso alla gestazione per altri alle coppie di uomini.
FALSO: a essere colpite da questa misura sono soprattutto coppie di donne, mamme in cui una delle due in quanto madre biologica ha a tutti gli effetti partorito il loro bambino. La quasi totalità di italiani che fa ricorso alla gestazione per altri all’estero (vietata in Italia ma legalizzata in moltissimi altri Paesi d’ Europa) sono coppie eterosessuali. In base a questa blanda giustificazione, queste persone e queste famiglie dovrebbero essere perseguite tanto quanto le coppie di padri e invece non vengono toccate.
- Eugenia Roccella ha dichiarato che è stata bocciata in parlamento la proposta dell unione europea sempre per impedire il ricorso alla legalizzazione della gestazione per altri alle coppie di papà.
FALSO: La proposta di un regolamento europeo sul certificato di filiazione, vorrebbe semplicemente permettere ai figli nati all’estero e/o già riconosciuti all’estero (che abbiano quindi due mamme o due papà già legalmente riconosciuti) di muoversi liberamente all’interno dell’Unione europea, senza subire problemi nei paesi dove le loro famiglie non sono riconosciute, ormai solo l’Italia e una manciata di paesi dell’Europa dell’est!
- Eugenia Roccella ha dichiarato ospite di Lucia Annunziata, non vogliamo discriminare nessuna famiglia ma noi abbiamo un modello che prevede una mamma e un papà”.
FALSO: avvocatura di stato e i prefetti sotto ordine del governo, si stanno muovendo per ribadire la superiorità di “un modello di famiglia che prevede una mamma e un papà”, discriminando tutte le altre (mamme e padri single per scelta o perché l’altro genitore è sparito, madri vedove, figli orfani cresciuti da nonni o zii, famiglie allargate…)
- La destra italiana, che ha sempre lamentato che ci sono cose più importanti che occuparsi dei diritti delle persone lgbt+
FALSO : Adesso la loro priorità è scagliarsi contro le persone lgbt+ mettendo in secondo piano tutti gli immensi problemi veri esistente in Italia! Cercare di Obbligare tutte le famiglie omogenitoriali a passare attraverso l’adozione in casi particolari aggrava moltissimo il lavoro di assistenti sociali, psicologi, tribunali dei minori che dovrebbero impegnare le poche risorse che hanno ad aiutare chi ha davvero bisogno di loro. Così il governo sta gettando le basi per ingolfare il sistema che dovrebbe occuparsi delle adozioni vere e delle azioni a tutela dei minori in stato di difficoltà.
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l’Italia si mobilita a difesa dei bambini: manifestazioni e solidarietà per i diritti dei figli delle coppie omogenitoriali
Di fronte a tutti questi eventi, una enorme ondata di proteste si sta muovendo a favore delle famiglie arcobaleno e in difesa di decine di migliaia di bambini e bambine).
Numerose associazioni, attivisti e cittadini stanno esprimendo il loro sostegno alle famiglie arcobaleno organizzando manifestazioni e flash mob in diverse città italiane.
Ciò che viene richiesto a gran voce è il riconoscimento dei diritti dei bambini nati da coppie omogenitoriali e il riconoscimento del legame di parentela di figli e genitore non biologico alla nascita, come accade per tutti gli altri bambini nati da procreazione medicalmente assistita all’estero.
Una vera e propria rivoluzione per i diritti come non si vedeva da tempo in Italia: Oltre 10mila persone sono scese in piazza a Milano, così come in tantissime altre città (Roma, Bologna, Genova, Napoli…).
Tutte stanno invocando parità di riconoscimento stringendo tra le mani penne alzate al cielo a simboleggiare il potere di firma e la tutela genitoriale negata per questi bambini.
Si stanno mobilitando non solo i cittadini, ma anche i sindaci stessi stanno chiedendo di poter tutelare tutti i bambini allo stesso modo, perché stanchi di vedere bambini di serie A e di serie B in Italia.
Sindaci coraggiosi sfidano le intimidazioni: Beppe Sala e tanti altri primi cittadini uniti contro lo stop alle registrazioni dei bambini delle famiglie arcobaleno
Come abbiamo detto all’ inizio, il prefetto di Milano è stato il primo che ha minacciato di ritorsioni i sindaci che vogliono tutelare i diritti dei figli nati da coppie omogenitoriali. Inaspettatamente, dopo lo stop ai riconoscimenti, ci sono stati dei sindaci coraggiosi che hanno reagito a questa intimidazione.
Il sindaco leghista di Treviso, Mario Conte, ha dichiarato di voler registrare i bambini, riconoscendo parentela tra figli e genitore figli delle coppie omogenitoriali, nonostante la posizione del suo partito e del governo.
Ha espresso la sua intenzione sottolineando che:
“Bisogna regolamentare il tema in modo da facilitare la registrazione dei figli delle coppie omogenitoriali e dare risposte a queste famiglie che chiedono semplicemente di vedere registrati i propri figli”. E ha precisato: “Non c’è nulla di scandaloso, è giusto creare l’iter corretto e che l’obiettivo deve essere quello di garantire un trattamento equo per tutte le famiglie, senza discriminazioni.
Mario Conte, sindaco di Treviso
Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore ha dichiarato che il suo Comune continuerà a trascrivere i certificati di nascita di coppie di donne che abbiano fatto ricorso a fecondazione eterologa all’estero, ma solo per le madri non biologiche residenti nel comune di Bologna.
Così come il sindaco di Firenze, Dario Nardella sulle famiglie arcobaleno afferma:
“Come sindaco di Firenze ho riconosciuto i figli delle coppieomogenitoriali, come ha fatto il collega Sala. Sono figure che hanno una loro personalità giuridica e non puoi abbandonarli a se stessi senza diritti. Firenze ha registrato i figli di queste coppie fino a quando ha potuto. Credo sia una battaglia di buon senso e civiltà che va fatta guardando prima di tutto all’interesse del bambino. “La Corte Costituzionale ha detto in modo molto chiaro che questo vuoto legislativo deve essere colmato dal Parlamento e non può essere lasciato al caso e alle pronunce delle procure e degli uffici giudiziari. Noi sindaci rappresentiamo le istituzioni, il principio di legalità è fondamentale e non possiamo disobbedire”
Dario Nardellae, sindaco di Firenze
Anche altri sindaci di città italiane si sono uniti a questa iniziativa, tra cui il sindaco di Milano, di Roma , di Torino, di Napoli, di Bari.
La richiesta è quella di una legge che rispetti i principi costituzionali di uguaglianza e di tutela con due passi non più rinviabili:
- il riconoscimento all’ anagrafe dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali
- il matrimonio egualitario con il conseguente accesso alle adozioni così come previsto per le coppie eterosessuali
Con una dichiarazione congiunta hanno fatto espressamente richiesta di confronto in Parlamento e con il Governo i Sindaci di Roma Roberto Gualtieri, di Milano Beppe Sala, di Napoli Gateano Manfredi, di Torino Stefano Lorusso, di Bologna Matteo Lepore, di Firenze Dario Nardella, di Bari Antonio Decaro.
Firma > qui < l’appello ufficiale rivolto a tutti i sindaci di Italia.
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L’Unione europea interviene
Esorta al riconoscimento legale della genitorialità delle famiglie arcobaleno, ribadendo l’obbligo degli Stati membri di garantire il diritto di riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali
Persino l’Unione europea è intervenuta, ribadendo due importanti punti:
- l’obbligo degli Stati membri di riconoscere i figli di genitori dello stesso sesso
- l’importanza di garantire l’uguaglianza per tutte le persone LGBTIQ
Riguardo i diritti delle famiglie arcobaleno in Italia, anche Il commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders, ha sottolineato l’importanza di garantire l’uguaglianza per tutte le persone Lgbtiq e l’obbligo di riconoscere i figli delle coppie omogenitoriali.
L’eurodeputata Terry Reintke, co-presidente del gruppo dei Verdi all’Euro camera, ha criticato l’Italia su Twitter definendo la situazione “inaccettabile” e “un chiaro attacco ai diritti delle persone e delle famiglie Lgbtqi+”.
Dopo l’intervento dell’Unione europea, anche il capo delegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, Tiziana Beghin, ha definito la risposta della Commissione europea “chiara, inequivocabile” e “nel rispetto dei diritti civili e del riconoscimento dei diritti dei figli delle coppie omogenitoriali”.
Marilena Grassadonia, responsabile nazionale Libertà & Diritti di Sinistra Italiana, ha sottolineato quanto il governo Meloni stia facendo esercizio di propaganda ideologica e ha chiesto di non opporsi al vento del cambiamento.
Alessia Crocini, presidente dell’ Associazione Famiglie Arcobaleno, sta lanciando appelli vibranti dai palcoscenici delle piazze gremite e dalle principali trasmissioni TV.
Fondamentale continuare a lottare per i diritti e le tutele dei figli di coppie omogenitoriali, proteggendo i bambini e contrastando le politiche discriminatorie e l’omofobia istituzionale.
In conclusione
È evidente che il governo italiano sta cercando di limitare i diritti delle famiglie arcobaleno e dei bambini nati da coppie omogenitoriali.
E lo fa utilizzando la questione della gestazione per altri come pretesto per mascherare la continua discriminazione.
Tuttavia, la società civile e alcuni sindaci coraggiosi stanno reagendo a queste politiche discriminatorie.
In tantissimi stiamo lottando per la parità di diritti e la tutela di tutti i bambini…ognuno a modo suo.
Io cerco di farlo in questo modo, divulgando la corretta informazione, già selezionata per te, senza filtri nè influenze da parte di nessuno 😇 perchè penso sia fondamentale continuare a informare e sensibilizzare l’opinione pubblica su queste tematiche, per combattere la disinformazione e sostenere la lotta per la parità di diritti dei bambini nati da coppie omogenitoriali.
A questo proposito all’ interno della nuova puntata dei nostri PMAwebinarLIVE ospiterò l’ avvocato Michele Giarratano.
Parleremo di:
- riconoscimento dei figli con due mamme, nati grazie a PMA
- diritti e situazione attuale e futura per le famiglie omogenitoriali in Italia
Potrai colmare tutti i tuoi dubbi partecipando gratis iscrivendoti da questo link.
Sarà un’ora intensa in diretta live in cui fornire chiarezza in questo momento in cui servono solo fonti affidabili.
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1 Comment
Ciao, ho letto con interesse l’articolo e premetto di essere favorevole sia alla GPA come è pensata in California, sia al riconoscimento immediato del secondo genitore.
Ma a questo punto mi domando: in cosa la stepchild adoption per le famiglie omogenitoriali (ovvero l’adozione “in casi particolari”) differisce dalla stepchild adoption delle coppie etero sposate?